
E’ stato quasi naturale che l’ armatore per realizzare la sua particolare barca si rivolgesse agli stessi professionisti che hanno progettato il Falcon Maltese a partire da Ken Freivokh e da Dykstra Naval Architects gli unici in grado di sviluppare ulteriormente questa nuova tecnologia a propulsione a vela.
Nel novembre 2011 lo studio Ken Freivokh Design insieme Dykstra Naval Architects propongono un primo progetto della barca lunga circa 10 metri in meno rispetto a quella in seguito effettivamente realizzata.
Comunque la caratteristica principale di Black Pearl, come lo è per il Falcone Maltese, è sicuramente la tipologia dell’armo del piano velico. Il sistema DynaRig consente di regolare l’angolo delle vele, attraverso la rotazione degli alberi. I tre alberi in carbonio, di cui il più alto arriva a 70 metri, realizzati da Dykstra Naval Architects insieme al sistema di navigazioni, supportano una superficie velica di 2.900 metri quadrati di tela nera.
Le vele quando sono ammainate non sono visibili, escono direttamente dall’albero e si aprono come se fossero il sipario di un palco di teatro. Il tempo di apertura dell’intero piano velico avviene in tutto in sette minuti attivando solo una serie di comandi. Ogni albero è indipendente e l’area della vela di ogni singolo albero è suddivisa in cinque piccole vele che si aprono lungo i binari dei cantieri fissati rigidamente agli alberi. Le quindici vele quadrate sono poste tra i cantieri in modo tale che, quando sono schierate, non hanno spazi vuoti tra loro, creando un unico pannello per catturare il vento. E’ senza dubbio il sistema di vele più avanzato del momento mai installato, che consente al Black Pearl di navigare con il vento in qualsiasi direzione.
La navigazione è sempre garantita per la presenza in sala macchina di un complicato sistema a propulsione ibrida che consente all’imbarcazione di raggiungere una velocità massima di 17,5 nodi. Lo yacht presenta inoltre tecnologie di cattura del calore e batterie di accumulo per catturare l’energia generata ma non immediatamente utilizzata, con le batterie che si ricaricano sia quando la barca va a propulsione ibrida che quando naviga a vela il tutto realizzato magistralmente dal cantiere olandese Oceanco in collaborazione con Nigel Gee azienda specializzata nella progettazione di navi per il settore delle energie rinnovabili in mare aperto.
Oltre ai finissimi e ricercati materiali impiegati per la realizzazione degli interni, lo yacht è dotato di moltissime comodità che rendono sicuramente la vita a bordo la più piacevole possibile tra questi una vasca idromassaggio sul ponte, una piattaforma di nuoto e sottocoperta si estende un ampio garage, dove parcheggiare tutti i “gioiellini” del proprietario, comprese le attrezzature varie per le escursioni a terra dalla barca. Lo yacht può ospitare fino a 12 persone in sei cabine, 18 membri dell’equipaggio in nove.
Il progetto definitivo nasce nel 2012 la barca è stata consegnata al proprietario solo a marzo 2018. La barca è stata messa in acqua per le relative prove a fine 2016. Da allora e fino a marzo 2018 è stata sottoposta a diversi lavori di messa a punto e collaudi che testimoniano la complessità di questo impressionante progetto che ha coinvolto un gruppo internazionale di progettisti, ingegneri, architetti navali, costruttori e project manager. Tra i più rappresentativi i progettisti Ken Freivokh Design, Nuvolari & Lenard , Valentina Zannier , il francese Gerard Villate che hanno sviluppato il progetto. Gli architetti navali di Dykstra Naval Architects che hanno progettato gli alberi dell’ armo DynaRig e il sistema di navigazione, Nigel Gee che ha collaborato con Oceanco per creare il propulsore ibrido insieme ad altri sistemi a bordo per il recupero energetico.
“In realtà Black Pearl non era un esperimento, è una vera sfida nel settore della costruzione di yacht”. “Perché tutto quello che è stato messo sul tavolo da disegno non è mai stato fatto prima”.
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