La barca a vela My Song un sogno naufragato.

La barca a vela My Song, gravemente danneggiata dopo la rovinosa caduta in mare nel mese di maggio 2019 durante una tempesta che ha colpito la nave cargo che la trasportava a Genova, recuperata pochi giorni dopo l’incidente è stata demolita nel mese di novembre 2019 a Palma di Maiorca perché non sarebbe stata economicamente conveniente ripararla.  

Sono  passati cinque   anni da quando My Song cadde dalla nave per molti considerata la più bella al mondo e ancora impressa negli occhi di tutti gli appassionati quella triste immagine della barca semiaffondata in balia della corrente nel mare nord Baleari all’altezza del Golfo di Leone in attesa di essere recuperata.

My Song rappresentava il modello di barca ideale per quasi tutti i velisti con la demolizione della barca è naufragato un sogno di desideri collettivi. Creava emozioni indescrivibili solo guardandola avanzare sull’acqua.

Era la barca che suscitava più reazioni quando era avvistata al largo o era ferma al molo in tutte le parti del mondo o semplicemente quando compariva una nuova foto o video in rete.

La barca nasce proprio dal desiderio di un armatore da sempre appassionato velista ed esperto di competizioni riservate ai maxi yacht, che a  un certo punto della sua vita, decide di avventurarsi nella realizzazione della barca a vela dei suoi sogni una grande lunga circa 40 metri (130 piedi) da utilizzare per lunghe crociere e per le competizioni veliche. L’armatore che ha già avuto barche a vela più piccole scelse per la costruzione di questa nuova la più grande che avrebbe posseduto l’importante cantiere navale finlandese di caratura mondiale il Baltic Yachts, che negli ultimi anni ha costruito le barche a vele più importanti che adesso solcano i nostri mari confermandosi una tra le aziende leader del settore. In più si avvalse della collaborazione dei migliori professionisti al mondo insieme  a un grande team che oltre al citato cantiere presero  parte lo studio americano di Reichel e Pugh per il progetto delle linee d’acqua e lo studio milanese Nauta Design per il disegno di coperta e interni.

L’armatore esperto marinaio scelse per la realizzazione della sua nuova barca il meglio che il mercato poteva offrire in quel momento e il risultato finale non poteva che essere eccezionale, anche se alla fine il costo finale di costruzione si è aggirato verosimilmente intorno ai 30 milioni di euro.

Al momento del varo My Song tutta costruita utilizzando materiale composito tecnologicamente avanzato ad alta percentuale di carbonio, era una delle barche a vela più belle al mondo e tra quelle più tecnologicamente avanzate.

Varata nell’estate del 2016 già nel 2017 sono arrivate le prime attestazioni di stima, infatti, il My Song 130 piedi ha vinto due premi nello ShowBoats Design Awards 2017. Il premio per lo yacht più innovativo e quello per il migliore Exterior Design and Styling.
Certamente resta comunque un importante riconoscimento per tutti gli artefici che hanno contribuito alla realizzazione di questa ex bellezza del mare iniziando proprio dall’armatore al cantiere allo studio Nauta Yacht Design milanese e lo studio di Reichel e Pugh anche se per un tragico destino la corsa di questa barca sui mari del mondo si è fermata appena tre anni dopo il suo varo.

La sua bellezza continuerà a rimanere non solo nei video registrati ma anche negli occhi e nella mente degli appassionati di vela e non solo di tutto il mondo. 

Il vero rimpianto è che l’armatore, Pier Luigi Loro Piana, da sempre imprenditore di punta nel settore della lavorazione del cashmere, della vigogna e delle lane extrafini, l’ha perduta nel momento in cui stava iniziando a conoscerla per essere condotta al meglio. Infatti, la barca stava rientrando dai Caraibi, dove era arrivata veleggiando stabilendo un nuovo record.

Nel mese di giugno 2020 precisamente tra il  2 e 6 era stata organizzata dall’Yacht Club Costa Smeralda, la  programmata  Loro Piana Superyacht Regatta di cui Loro Piana è il principale socio annullata per causa dell’emergenza sanitaria del Coronavirus.

La competizione velistica solitamente attrae un gran numero di persone tra partecipanti velisti e armatori e chiaramente ospiti. La decisione, fu  presa dall’Yacht Club Costa Smeralda e condivisa da tutti perché la regata porta con sé diversi momenti di aggregazione.

 

A riguardo l’imprenditore Pier Luigi Loro Piana rispondendo ad alcune domande di un giornalista di Liguria Nautica ha così commentato:

 “Non avrei potuto partecipare con My Song e quindi non avrei regatato, a meno di non aver charterizzato qualche imbarcazione a ridosso dell’inizio della manifestazione. Ma la mia idea iniziale, per quest’anno, era quella di partecipare esclusivamente come sponsor, seguendo la regata da terra e non come concorrente”.

“Sto pensando a fare un po’ di vela sportiva su una barca più piccola, con i miei figli. Per ora vorrei fare soltanto regate e non crociere. Al momento siamo in attesa di chiudere la pratica con l’assicurazione, ci sono ancora delle trattative in corso. Poi deciderò quale barca prendere”.

“Il mio modello di barca ideale è quello che purtroppo ho perso”.