Sala del Trono al Palazzo Reale di Napoli

 Prima di entrare nella Sala del Trono  dove il re accoglieva i suoi ospiti ci sono  la prima, la  seconda e la terza stanza di anticamera. La prima stanza di  Anticamera o Sala Diplomatica,   così chiamata in quanto al suo interno sostavano le delegazioni diplomatiche in visita al re,  si presenta in stile barocco.

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  La sala del trono  è riconoscibile, oltre che dalla presenza del trono stesso, dai ritratti, alle pareti, di personaggi realmente esistiti tra il Seicento e l’Ottocento. Tra questi ritroviamo  il dipinto del Settecento ritraente Carlo di Borbone, re di Spagna, che abdica in favore di Ferdinando IV nel 1759. napoli_palazzo_reale_sala_del_trono_diario-partenopeo

Il cielo della stanza invece, al cui centro pende il lampadario unico elemento che illumina l’ambiente, è popolato di figure femminili in caffettano greco e corona dorata ognuna di queste corrispondenti ad una delle Province napoletane annesse alla città nel restaurato Regno borbonico del 1818 comprendenti il Molise, l’Abruzzo, Terra di Lavoro, Principato Ultra, Capitanata, Bari, Otranto e Calabria simbolo del Cavallo e della Trinacria, rappresentanti Napoli e la Sicilia.sala%20del%20trono%20-%20soffitto

Il disegno mirabile è attaccato allo strato di incannucciata e stucco, supporto allo scheletro di specie legnosa datata 1600, al di là della quale resta nascosta la volta realizzata mediante la griglia di elementi di centine e listelli con una configurazione a chiglia di nave rovesciata. napoli-pal-reale-sala-trono

Di Giuseppe Bonito i dipinti della Storica ambasciata turca e tripolina, data 1741, sono copie degli originali repertati alla corte di Spagna. In sala tra i dipinti anche re Vittorio Emanuele III dei Savoia, ritratto in tenera età in un dipinto del 1784 appresso ai Farnese e i Sassonia, i Braganza e gli Asburgo. napoli_palazzo_reale_sala_del_trono_diario-partenopeo

Il trono è contornato da un baldacchino del XVIII secolo in velluto cremisi e galloni dorati, ornato con nastri intrecciati che proviene dal Palazzo dei Normanni di Palermo, si completa con un coronamento con aquila e stemma sabaudo del periodo dopo l’unificazione d’Italia.

Il mobilio, in stile aulico, è di fattura napoletana e realizzato intorno al 1840, tra cui tre sedie del XVIII secolo in legno dorato e rivestite in velluto amaranto; risalgono al periodo del decennio francese quattro torciere in stile impero di manifattura di Sarreguemines, poste agli angoli della sala.

 

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