Mercury Racing 200 APX il motore a quattro tempi da competizione a basse emissioni

 

Ridurre a zero l’emissione dei propulsori delle barche è una caratteristica che impegneranno tutti i costruttori per affrontare le sfide del XXI secolo.

A riguardo Volvo Penta l’Azienda leader mondiale nella fornitura di motorizzazioni marine e industriali ha l’obiettivo di costruire motori marini a zero emissioni al più tardi entro il 2050.

Quest’obiettivo ha portato la casa produttrice a rivedere quelle che sono le priorità dei vari settori. Pertanto ha deciso di tagliare da inizio 2021 la produzione dei motori fuoribordo del marchio americano Seven Marine acquisito appena quattro anni fa da Volvo Penta.

La Seven Marine una piccola Azienda americana a carattere familiare nata nel 2010 è riuscita prima con il suo 557 a costruire il fuoribordo più potente al mondo della classe 500 con la potenza strabiliante di 557 cv e poi il 627 con una potenza che non ha pari di 627 cv.

Potentissimi motori fuoribordo tecnologicamente avanzati, ma evidentemente poco sostenibili e non strategici per i nuovi obiettivi Aziendali.

Volvo Penta con questi motori, poteva sicuramente aumentare la sua capacità di fare business ma evidentemente l’anima verde dell’Azienda ha prevalso in coerenza con i suoi obiettivi di lungo tempo che prevedono di arrivare entro il 2050 a produrre sistemi di propulsione a zero emissioni attraverso l’alimentazione elettrica, ma anche con combustibili ibridi e rinnovabili.

In merito Heléne Mellquist la nuova presidente di Volvo Penta che ha sostituito Björn Ingemanson, che dopo una lunga e fortunata carriera nel Gruppo Volvo è andato  in pensione nel settembre 2020 ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Volvo Penta prevede che il segmento dei fuoribordo continuerà a essere rilevante per il mercato del tempo libero marittimo, ma riteniamo che il nostro obiettivo principale debba essere l’indiscutibile necessità di guidare i progressi nella tecnologia sostenibile”. “Questo è il motivo per cui, per il momento, l’esplorazione di nuove tecnologie insieme allo sviluppo del nostro core business, come Volvo Penta IPS ed entrofuoribordo, sarà il centro dei nostri sforzi “.

Il Volvo Penta IPS non è un semplice motore ma è diventato un sistema propulsivo completo che consente una riduzione del 30% del consumo di carburante e un enorme calo delle emissioni di scarico, maggior confort in navigazione e maggiore manovrabilità dell’imbarcazione.

Anche Mercury Marine, il colosso motoristico mondiale americano di motori marini, sta lavorando da  tempo alla produzione di motori ad alte prestazioni e da competizione capace di ridurre le emissioni ai minimi termini.

Nel mese di aprile 2021 ha annunciato di aver ampliato la propria gamma di fuoribordo da competizione Apex con la costruzione del nuovo fuoribordo Mercury Racing 200 APX, un propulsore V6 a quattro tempi con oltre 200 cavalli di potenza progettato per gareggiare e vincere i campionati di motonautica di UIM F2 e APBA OPC Racing patrocinati all’Unione Internazionale di Motonautica (UIM) e da American Power Boat Association (APBA).

Il motore Mercury Racing 200 APX a quattro tempi riduce le emissioni di scarico del 50% rispetto al suo precedente fuoribordo da corsa a due tempi il Mercury Racing 200 XS OptiMax e del 90% rispetto allo storico modello SST 120, perché costruito con la più recente tecnologia per motori a quattro tempi a basse emissioni. 

Il Mercury Racing 200 APX è stato reso disponibile per i teams di gara dal mese di  maggio 2021.

A riguardo Stuart Halley, direttore generale di Mercury Racing ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Il nuovo 200 APX è concepito per offrire performance straordinarie riducendo le spese di manutenzione e di carburante per i team di gara”. “Mercury Racing sta anche lavorando alla produzione di motori ad alte prestazioni e da competizione capaci di ridurre le emissioni ai minimi termini, e il 200 APX rappresenta un ulteriore impegno in quella direzione”.

Il propulsore 200 APX è basato sul blocco motore da 3,4 litri a doppia camma in testa e quattro valvole per ognuno dei 6 cilindri a V con angolo di 64°.

Per preparare il motore alle competizioni, il rapporto di compressione è stato portato da 10:1 a 11:1 e il regime massimo da 5800 a 6800 giri/min. Il raffreddamento è  garantito attraverso una carenatura leggera in fibra di carbonio che incorpora l’induzione forzata dell’aria fredda.

Un volano leggero consente al motore di raggiungere regimi più elevati rispetto al motore di serie. Il motore è alimentato a carburante 91 ottani (98 RON), facilmente reperibile. Il 200 APX mantiene un controllo digitale dell’acceleratore ed è dotato di un sistema di avviamento a 24 volt.

Inoltre il motore è dotato di un cambio con una scatola ingranaggi fuoribordo Mercury Racing Super Speed ​​Master (IV SSM) evoluta con trasmissione diretta senza folle e retromarcia.

Il 200 APX si avvale della medesima sezione centrale da 30 cm che equipaggia il fuoribordo da competizione Mercury Racing 360 APX V8 utilizzato e progettato specificamente per partecipare alle gare del campionato di motonautica di Formula Uno  UIM F1H2O, con albero motore abbinato a un carter umido strutturale e power trim/lift integrati con pompe remote. Per portare il regime dell’elica a 8000 giri/min. interviene l’impianto del pignone “overdrive”, che incrementa la velocità dell’albero all’ingresso del piede.

Il 200 APX sviluppa circa il 20% di coppia in più rispetto al motore a due tempi, tuttavia a un regime inferiore, l’impianto overdrive destinerà parte di quella coppia all’incremento del regime dell’elica in questo modo la maggior parte dei team avrà l’opportunità di utilizzare le stesse eliche che installavano sul motore a due tempi.

In merito  Jeff Broman, direttore tecnico di Mercury Racing ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Il 200 APX produce circa il 20% in più di coppia rispetto al motore a due tempi, ma a un numero di giri inferiore”. “Con il cambio overdrive possiamo scambiare parte di quella coppia per aumentare il numero di giri dell’elica, il che consente alla maggior parte dei team l’opportunità di utilizzare le stesse eliche che hanno montato sul motore a due tempi, un grande risparmio sui costi per i team di gara“.

Il motore è dotato di bracci sterzanti integrati e leggeri per la sterzatura del cavo di barche a tunnel. La calandra superiore è dotata di robusti sistemi di chiusura e tenuta, mentre il coperchio dell’albero di trasmissione in fibra di carbonio è dotato di chiusure a sgancio rapido per facilitare l’accesso alla sezione centrale.

Lo scarico sopra l’acqua offre un flusso illimitato e produce un tono che entusiasma tutti gli appassionati di corse. 

L’olio motore Mercury Racing 10W-30 MRX, un nuovo lubrificante interamente sintetico ad alte prestazioni, è stato progettato insieme al fuoribordo Mercury Racing 200 APX .

Formulato appositamente per resistere ai livelli estremi di calore e stress che il motore si trova ad affrontare durante le competizioni.

Le barche utilizzate per gareggiare nei circuiti di F2 e OPC sono dei piccoli catamarani o barche a tunnel, lunghi 16 piedi, meno di 5 metri per mantenere il peso basso sono costruiti attraverso un ampio uso di fibra di carbonio e kevlar e complessivamente le barche pesano 1.130 libbre (513 kg), inclusi motore e pilota come previsto dal regolamento di categoria dei campionati di motonautica per questi tipi di imbarcazioni. Queste barche nei circuiti UIM F2 e APBA OPC Racing sono in grado di raggiungere una velocità di punta intorno ai 118.06 mph (190 km/h) e possono accelerare da zero a 62 mph (100 km/h)  in soli 5 secondi, risultati sorprendenti raggiunti e superati solo da barche della categoria superiore di motonautica F1H2O della formula 1 del mare.

Anche nel campionato di F1H2O si utilizzano catamarani notoriamente utilizzati nelle competizioni perché oltre a permettere di raggiungere un’alta velocità, hanno una manovrabilità eccezionale. Le imbarcazioni pesano 390 kg,  sono lunghe 6 metri e  riescono a raggiungere i  62 mph (100 km/h)  in meno di quattro secondi e di arrivare ad una velocità massima di oltre 149 mph  pari a 240 km/h.

A differenza delle competizioni “Offshore” che si svolgono in mare aperto le gare del campionato del mondo di motonautica distinte per categorie, si svolgono su circuiti delimitati da boe con lo stesso format di un gran premio automobilistico; si gareggia su piste disegnate sull’acqua, percorsi di veloci rettilinei e virate mozzafiato.

Le gare sono organizzate in laghi, porti, fiumi e bacini o coste riparate che consentono la competizione su acque calme. Le categorie sono contraddistinte da sigle alfanumeriche, dove le lettere indicano il tipo di imbarcazione e i numeri, la cilindrata massima.

F1H2O o comunemente definito come  campionato del mondo di formula 1 di motonautica è uno sport organizzato e promosso da H2O Racing Ltd,  patrocinato dall’Unione Internazionale di Motonautica (UIM)  riconosciuta dal CIO che governa lo sport della motonautica. È la massima classe di motonautica inshore.

Nella formula 1 di motonautica l’imbarcazione deve avere una lunghezza di almeno 4,80 mt, peso minimo 390 kg; il motore ha una cilindrata di 2500/3000 cc. E’ d’obbligo per l’imbarcazione montare la “capsula di sicurezza omologata dall’UIM”.

 

Mentre l’UIM F2 è il campionato del mondo di motonautica di formula 2 in questa categoria, rientrano tutti i motori con cilindrata fino a 2050 cc, le barche che gareggiano sono del tipo a tunnel e hanno le lunghezze minime 4,80, peso minimo con pilota kg 513.  Questa è la categoria dove gareggia il nuovo fuoribordo Mercury Racing 200 APX insieme altri tipi di motori che rientrano nella cilindrata della categoria. E’ obbligatoria la capsula di sicurezza omologata dall’UIM. 

Ci sono anche altre categorie che gareggiano  e si distinguono sempre per tipo d’imbarcazione peso e cilindrata dei motori.

 

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