Yacht Evo WA l’evoluzione di Evo 43

 

 Con il termine   domotica   nel settore nautico genericamente   si intende   una serie di applicazioni dell’informatica e dell’elettronica impiegate a bordo per automatizzare o controllare alcuni processi utili per migliorare il comfort di armatore e ospiti.  Nel caso dell’Yacht Evo WA o meglio dire già di Evo 43 il primo modello di Evo Yacht creato nel 2015, la domotica invece caratterizza l’intera imbarcazione, dove tutte le manovre  a bordo, possono essere governate anche con uno smartphone o tablet, grazie ad un’app dedicata. 

Eva WA è la nuova versione di Evo 43 entrambi sono stati progettati  sia per gli interni che per gli esterni dallo studio di Valerio Rivellini mentre le costruzioni sono  state eseguite ambedue da Blu Emme Yachts. 

Se analizziamo Evo 43 in navigazione, sembra un normale yacht, un day cruiser di 13 metri largo 4,52 metri con una prua diritta e murate alte con un design filante e minimalista dove non compaiono bitte e battagliole quindi con nessuna possibilità di passeggiare avanti e indietro sull’imbarcazione l’unica possibilità di appoggio si ha lungo il parabrezza della consolle di comando che arriva fino a poppa.  Praticamente la prua è accessibile con barca ferma solo per necessità per motivi di ormeggio. 

Allora qual è la particolarità di questa imbarcazione?  E’ che tutto ciò che occorre si sviluppa nella zona di poppa. Logicamente a prua   ci sono tutti gli elementi per ormeggiare le bitte e il sistema di ancoraggio sono a scomparsa, i parabordi si bloccano all’interno di innesti automatici anch’essi a scomparsa. Il gavone delle catene è stato realizzato con apertura idraulica mentre il musone dell’ancora è a ribaltamento elettromeccanico. Il pozzetto   è configurabile liberamente un opzione è quella che prevede sedute murarie a cubo con tavolo da pranzo con sollevamento idraulico con mobile cucina a scomparsa contenente il piano cottura a induzione a quattro fuochi, piano lavoro e lavandino, mentre il frigo si trova sotto la seduta di guida con una capacità fino a 180 l organizzato con un sistema di cestelli piuttosto funzionale.

Sotto il pozzetto un ampio vano di stivaggio a tutto baglio ospita le dotazioni di sicurezza e gli oggetti di bordo più ingombranti. Nel Evo 43 il pozzetto è ombreggiabile con un tendalino.

Molto particolare è la plancia di comando dove un pannello di   forma aggraziata di legno o carbonio   raccoglie tutta la strumentazione di gestione compreso il joystick collegato a due   Volvo Penta IPS 600   da 435 cv ciascuno, che unite alla carena a V profonda consentono l’imbarcazione di toccare la velocità massima di 40 nodi e una comoda velocità di crociera a 32 nodi con una autonomia pari a circa 300 miglia nautiche. Ma non si escludono altre possibilità di motorizzazione.

A poppa   si trova l’innovazione principale dell’Evo 43. Infatti, attraverso un comando digitale eseguito dalla postazione di guida  o da un tablet o smartphone    le murate laterali si spostano idraulicamente in meno di trenta secondi e si apre un gigantesco pozzetto in mare con un baglio massimo di 6,31 metri larghezza che di solito si trovano su  yacht lunghi  25 o 30 metri incrementando lo spazio disponibile del 40% e trasformando così il pozzetto in una terrazza di 25 mq configurabile a piacimento con tavolo, salottino, prendisole con tavolo che sale e scende a piacere.

Ma le dote trasformiste di questo modello non si esauriscono qui. A estrema poppa trova posto anche il “Transformer”, un’ampia piattaforma, perfettamente integrata nella “spiaggetta” che può estendersi con grande flessibilità d’uso grazie ad un sistema idraulico. Il Transformer ruotando di quasi 270° può essere usato come un sicuro e agevole supporto per l’imbarco o lo sbarco dalla banchina, come scala a mare per risalire facilmente a bordo, come piattaforma tuffi regolabile in altezza o per varare o alare un tender o una moto d’acqua.

Tutti i servomeccanismi per   sicurezza sono separati   e indipendenti tra loro per cui il tutto si piò fare anche manualmente come per esempio la chiusura e l’apertura delle murate di poppa.   Una piccola rivoluzione che rende l’Evo 43 unico. Un mix di idee e tecnologie nate nel golfo di Napoli dove ha   sede lo studio di Valerio Rivellini che a riguardo dichiara: «Nei miei progetti cerco sempre di andare al di là degli schemi e sfidare le tradizioni, ma questo non vuol dire che il mio sguardo sia proiettato solo verso la modernità. Penso che dalla mescolanza di stili – anche apparentemente in contrasto – nascano le idee migliori».

Mentre   Alfredo e Rosario Mercuri – di Evo Yachts rilasciano il seguente commento sulla realizzazione del progetto: “Fin dall’inizio il nostro obiettivo è stato di fare una barca diversa e innovativa. Il settore nautico deve ripartire, ma in giro si vedono poche novità, e questo non serve né ai cantieri che devono vendere il loro prodotto, né ai clienti che se lo devono godere. Per questo abbiamo deciso di introdurre Evo 43: una barca inedita, con degli spazi mai visti su queste dimensioni. Abbiamo lavorato sodo, ci abbiamo messo l’anima e il cuore, e ora sappiamo che ne è valsa la pena. Evo 43 è una barca nuova, emozionante, versatile, e completamente Made in Italy”.

Per quanto riguardo gli interni sono stati impiegati materiali nobili come teak, cristallo, cuoio e tessuti pregiati per creare ambienti semplici e raffinati.   

Sottocoperta   si accede attraverso una scala realizzata in cristallo temperato, illuminabile dagli ampi gradini. Il layout prevede due cabine per una capienza massima di quattro posti letti una dinetta a prua   con divano a V e  tavolo a scomparsa che si trasforma in un letto a due piazze ed un’altra al lato opposto a poppa dove si trova una cabina matrimoniale completa di bagno di legno e ceramica con doccia e lavabo. Lo scafo   è stato   costruito con un materiale composito, attraverso un processo di infusione sottovuoto, sistema che ha permesso una riduzione sul dislocamento del 20% rispetto a imbarcazioni di pari tipologia.

Il nuovo Evo WA che sta per walkaround è stato   presentato ufficialmente al Cannes Yachting Festival nel mese di settembre 2017. La novità più significativa di questo   nuovo 13 metri rispetto al precedente   è che offre la possibilità di muoversi agevolmente tra l’area di poppa e la prua camminando attorno alla consolle di guida.

Questa caratteristica, da cui deriva il suo nome, è stata  ispirata dalla costruzione delle navi da pesca   ed  è stata  integrata con gusto  nella   costruzione di Evo WA.

Una altra novità significativa è il T-Top in carbonio con ampiamento elettrico, per estendere la zona coperta a poppa utile per qualsiasi condizioni del tempo.

Per conquistare un mercato oltreoceano in primis gli Stati Uniti il modello base è stato allestito   con particolari accessori   che di solito soddisfano determinate esigenze degli armatori americani. Come il doppio barbecue il frigo -congelatore, il forno a microonde in dinetta e il sistema di aria condizionata dotazioni indispensabili per i diportisti americani. Inoltre per questo mercato è già in costruzione la versione fuoribordo molto apprezzata di solito dagli americani e si spera che incontrerà anche il favore tra gli   europei.

“Evo WA è la nostra nuova sfida – commentano i fratelli Mercuri, proprietari del brand Evo Yachts – e il nostro obiettivo è ampliare ulteriormente la flotta di questo modello, offrendo agli appassionati la possibilità di scegliere lo yacht che meglio si adatta alle loro esigenze di vita in mare. La customizzazione e la qualità restano i punti di forza del cantiere e caratterizzano anche l’ultima creazione. Siamo convinti che le nostre scelte saranno premiate, così come è accaduto con Evo 43”.

 

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