La pelle la porta d’ingresso dell’organismo

La pelle ha un’importanza vitale nel nostro organismo che va di là dall’aspetto estetico. Basta pensare che la pelle vive quotidianamente a contatto con tutta una serie di agenti esterni a volte molto nocivi, dove esercita una continua azione difensiva. La pelle è formata da 3 stati principali sovrapposti: epidermide, derma, ipoderma. Ognuno ha un ruolo specifico

L’epidermide presenta all’esterno uno stato corneo è quello che noi vediamo, formato da cellule di cheratina la stessa sostanza di cui sono composte le unghie.

Queste cellule non vivono sempre ma si rigenerano continuamente. Esse, infatti, muoiono in continuazione e sono rimpiazzate da altre, in una vita è stato calcolato che si rigenerano fino a venti chili di pelle.

Il derma è formato, nella sua parte superiore, da papille semi-coniche che proteggono il sistema capillare, preposto alla nutrizione delle cellule. E’ il derma che dà alla pelle morbidezza ed elasticità.

L’ipoderma costituito principalmente da cellule ricche di grasso ha la funzione di ammortizzatore tra il derma e i tessuti sottocutanei. Il grasso di cui è composto l’ipoderma ha un’importanza capitale nel meccanismo di formazione delle rughe: quando, infatti, lo stato adiposo si assottiglia in una regione, la cute sovrastante viene a perdere parte del suo sostegno e si forma un impercettibile solco la tanto temuta ruga.

La pelle, in tutto il suo spessore racchiude due tipi di ghiandole: le sebacee e quelle sudoripare. Le prime, le sebacee, sfociano nella parte più alta delle guaine da cui si originano i peli. La loro funzione è di lubrificare l’epidermide, con la sostanza grassa da loro prodotta il “sebo”. Sono particolarmente numerose ai lati del naso e sulle palpebre, nella regione pelosa e sulle mammelle.

Anche le ghiandole sudoripare sono distribuite in tutta la nostra pelle, ma sono più numerose in certe zone particolari come il palmo delle mani, la pianta dei piedi, le ascelle, gli inguini, la fronte, il cuoio capelluto Questa ghiandole sbocca all’esterno mediante i pori. 

LA PELLE E LE OTTO FUNZIONI

  • La pelle è nello stesso tempo:

  • Un’anfora

  • Un apparecchio

  • Un respiratorio

  • Un depuratore,

  • Un climatizzatore,

  • Un magazzino

  • Un radar

  • Un involucro protettivo

  • Una fabbrica di vitamina.

Un’anfora perché nessun essere vivente potrebbe sopravvivere nell’atmosfera se non fosse completamente protetto da uno strato impermeabile che gli permette di intrattenere l’acqua di cui l’organismo necessita. Lo stato corneo della nostra pelle compie questa funzione giacché è costituito da cellule di cheratina, sostanza impermeabile. Questa impermeabilità è accentuata dal sebo, prodotto dalle ghiandole sebacee, che si trova sull’epidermide, e che costituisce una vera pellicola protettiva.  Questa spiega perché le sostanze grasse, come le creme, penetrano più facilmente dei liquidi sotto l’epidermide. Le creme grasse che hanno una composizione simile al sebo, s’infiltrano in piccole quantità nella pelle.

Un apparecchio respiratorio poiché l’epidermide è impermeabile all’acqua ma non all’aria. Infatti, noi respiriamo attraverso i pori della pelle, e anche se la quantità d’aria così assorbita è molto piccola, essa è fondamentale per la vita. Infatti, un uomo o una donna ricoperti di vernice muoiono per soffocamento dopo brevissimo tempo perché non riescono, a respirare attraverso i pori della pelle.

Un depuratore poiché la pelle ha una funzione ausiliare a quella dei reni, eliminando tossine attraverso il sudore e i prodotti della fermentazione intestinale attraverso il sebo. Le ghiandole sudoripare, si attivano non solo per effetto termico ma anche e soprattutto da sollecitazioni psichiche e nervose riuscendo a eliminare in maniera inavvertibile, ma continua da 500 a 700 grammi di sudore nel giro di una giornata.  Questo fenomeno si chiama traspirazione.

Un climatizzatore perché ai continui sbalzi di temperatura e di umidità la cute si oppone modificando la dimensione dei vasi e l’attività delle ghiandole sebacee e sudoripare. Il freddo provoca un restringimento dei vasi e di conseguenza, la pelle riceve un minore afflusso di sangue che, quindi avendo diminuito il suo lungo percorso, circola più velocemente, mentre la temperatura rimane costante sui 37 gradi. Al contrario l’aumento della temperatura provoca una vasodilatazione con conseguente rallentamento della circolazione e maggior dispersione di calore. Inoltre si produce una più forte quantità di sudore e con esso si elimina dell’acqua, che evaporando, abbassa la temperatura cutanea. Anche in condizioni termiche normali la pelle elimina acqua garantendo il normale mantenimento della temperatura corporea e contribuendo in maniera decisiva a un giusto bilancio idrico.

Un magazzino il nostro organismo assorbe acqua, grassi, sali, e altri elementi vitali, come il ferro, il manganese, il fosforo e il potassio, in quantità eccedente al suo fabbisogno normale, la pelle accumula questo sovrappiù. Se queste sostanze vengono, a essere insufficienti al giusto equilibrio organico, il sangue le recupera a livello della pelle e le trasporta agli organi che ne hanno bisogno.

Un radar una delle più importanti funzioni della pelle è quella sensitiva, attraverso la quale essa prende conoscenza del mondo esterno, registrando la forma e la consistenza degli oggetti, reagendo al freddo, al caldo, al dolore. La pelle deve questa proprietà alle numerose terminazioni nervose che contiene. Esse ricevono gli stimoli esterni e li trasmettono al midollo spinale e al cervello, che li registra e li elabora e quando è necessario, invia un impulso-risposta ai muscoli e alle ghiandole. Queste terminazioni nervose non sono ugualmente distribuite in tutta la nostra pelle, ma sono abbondanti sulle mani e sulle labbra, la dove la sensibilità è più viva. La trasmissione degli stimoli può avvenire anche senza un contatto diretto con la cute, ma attraverso la mediazione dei peli e dei capelli.

Un involucro protettivo la nostra pelle protegge anche il nostro organismo dai traumi, dalle ferite e, in parte, dall’attacco dei microbi. I grassi contenuti nell’ipoderma ammortizzano i colpi, così come un imballaggio di ovatta difenderebbe un oggetto fragile e prezioso. Contro le ferite la pelle usa un’altra arma, e cioè la facoltà che lo strato inferiore dell’epidermide ha di moltiplicare le cellule e, quindi, di rimarginare le ferite. Nello stesso modo, quando l’epidermide è sottoposta a una pressione ripetuta e prolungata, le cellule dello strato inferiore accelerano il ritmo della loro riproduzione per “spedire” nella zona colpita, battaglioni di cellule di rinforzo. Lo stato corneo s’ispessisce, diventa più duro, proteggendo così gli stati profondi. E’ questo il processo di formazione della callosità. Più diffuse si trovano sulle mani di chi fa lavori pesanti e sulla pianta dei nostri piedi. Infine la difesa dai microbi è dovuta a una pellicola protettiva acida che si distende su tutto lo strato corneo della nostra cute. Questa pellicola è composta di grassi, prodotti della secrezione delle ghiandole sudoripare e sebacee, mescolati con elementi di desquamazione e di ricambio dello stato corneo che si raccolgono sulla superficie cutanea. Questa pellicola si forma e si rinnova continuamente, allontanando così i granelli di polvere e uccidendo, grazie all’acidità, i batteri.   

Una fabbrica di vitamine la pelle è capace di elaborare certe vitamine come, ad esempio, la vitamina D, che da proto-vitamina è trasformata in vitamina attiva sotto l’azione chimica dei raggi del sole. I vasi capillari cutanei la trasportano poi nell’organismo, dove essa è indispensabile all’assimilazione del calcio, tanto utile contro le forme di rachitismo.

Lascia un commento